Una parte della nostra vita, più o meno felice, l'abbiamo passata a scuola, sia elementare, media, superiore o università.


Allora, l'unico pensiero che ci preoccupava era che finisse in fretta.


Oggi, forse perchè siamo cresciuti, quello che ci preoccupa è che i nostri figli abbiano


la possibilità di imparare, di conoscere, di sapere.


Dove, se non ha scuola?




Che cosa abbiamo detto domenica 23 maggio: parte 2

E il prossimo anno scolastico? I nuovi iscritti sono 320. I numeri, come al solito, sono chiari. Serviranno almeno 3 nuove classi prime (o almeno questo è quanto ci è stato detto in Consiglio vedi verbale del 29 aprile scorso). Come fare a trovare le aule?In via Reggio Emilia; il problema non si pone: la sede non ha avuto richieste superiori al numero aule già disponibili (la questione di via Reggio Emilia è un'altra ... vedi sotto).
In via Alghero; bisogna trovare almeno una nuova aula per una nuova prima. In molti hanno chiesto di poter frequentare quella sede.
In via Mantova (San lorenzo); bisogna trovare una nuova aula: quella zona sta crescendo e con le nuove case, cresce anche il numero dei bambini.
In via Ionio; ci sono 2 aule vuote: se non basterà la nuova prima di via Alghero, nella sede di via Ionio le aule ci sono già.
Cosa succederà?
In via Mantova, il Comune ha già stabilito che verrà utilizzata la palazzina della Geat di fianco alla scuola.
In via Alghero, il Comune, a giugno, comincierà i lavori della palestra. In palestra verranno spostati i laboratori e si libererano due aule: la prima al primo piano della sede; la seconda al piano terra.
Se poi non dovesse essere sufficiente, resta la sede di via Ionio con le sue aule vuote e disponibili.
Noi così l'abbiamo capita.
Ma non finisce qui.
A giugno, con la chiusura delle scuole, la Provincia comincierà una serie di lavori al "Fellini" che confina con la sede di via Reggio Emilia. A quei ragazzi serviranno altre 3 aule. Diciamo "altre" perchè già ne stanno utlizzando 2, al primo piano della sede di via Reggio Emilia che comunicano con il "Fellini" e sono separate dalla Scuola media (non sapevamo nemmeno che ci fossero fino a quando non siamo entrati al "Fellini" cortesemente accompagnati da una loro insegnate che ci ha fatto vedere il corridoio dove sono state ricavate le due aule e un bagno). In sostanza, al "Fellini" servirà l'intera parte (di cui, fino ad oggi, occupano solo una sezione). La questione è arrivata in Consiglio il 29 aprile scorso e ce la siamo trovata di fronte appena entrati senza saperne nulla in anticipo per aver modo di leggerci qualcosa e, soprattutto, di capirci qualcosa, tanto che abbiamo chiesto che, prima di pronunciarci, forse, era il caso di dare mandato ai docenti che conoscono le dinamiche della scuola media e ad un rappresentante per i genitori in Consiglio di valutare le possibili soluzioni, sempre se ne fossero.
Mi limito a dirvi che i docenti incaricati e il rappresentante dei genitori in Consiglio hanno fatto un ottimo lavoro ma che, nell'ultimo Consiglio, del 19 maggio scorso, la questione non è stata discussa.
Ora, quello che segue non vuole essere il parere di un tecnico, ma se guardiamo le piantine della sede della scuola media del piano terra e del primo piano, tenendo in considerazione che la Provincia, proprietaria dello stabile, ha assegnato alla sede di via Reggio Emilia la casetta del custode vediamo che: la parte di cui avrebbe bisogno il "Fellini" al primo piano corrisponde esattamente alla parte che, oggi, al piano terra è destinata all'ufficio per la presidenza, vice presidenza e segreteria (che consiste di 5 aule e un bagno).
Come dicevo non si tratta di un parere tecnico ma se presidenza e vice presidenza con annessa segreteria si spostassero (questa estate con tutta calma) nella casetta del custode che la Provincia sta mettendo a posto, ci sembrerebbe veramente che le esigenze di aule e laboratori per i ragazzi siano considerate prioritarie tanto da essere più importanti degli uffici che, al tempo stesso, avrebbero una collacazione molto più funzionale di quanto sia ora. In questo modo si potrebbero, poi, evitare costosi interventi interni e investire quei soldi in manutenzione ordinaria che gli stessi genitori dei ragazzi che frequentano via Reggio Emilia ci hanno segnalato.
Noi lo abbiamo già detto e ora lo abbiamo scritto ma forse ci siamo dimenticati qualcosa.

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